Sofferenza e droga ma anche speranza, coraggio e fede…Queste le parole su cui si è dibattuto giorno 21 maggio presso l’Arcivescovado di Catanzaro con una rappresentanza degli studenti dell’Itas B. Chimirri e del Liceo scientifico Siciliani, in occasione della presentazione del libro di Don Alessandro Carioti, Riscoprirsi madre, ospite anche del Salone del Libro di Torino, nell’ambito della Fiera del libro Gutenberg 2019, alla sua XVII edizione con il Presidente Armando Vitale, ideatore e fondatore del Progetto Gutenberg. Un momento di profonda riflessione e crescita personale grazie alla presenza tra i relatori, oltre che ovviamente dell’autore del libro, anche della prof.ssa Rossella Mulè e della dott.ssa Isa Mantelli, presidente del Centro Calabrese di solidarietà che ogni giorno spende la propria vita per quanti hanno imboccato purtroppo il tunnel delle dipendenze patologiche.
Numerosi gli studenti presenti, accompagnati dai professori Cocchia, Guzzo, Ira Ira, Marino e Marsico per il Chimirri e Sanzi per il Siciliani che hanno scelto di proporre la lettura di questo libro che, proprio nella sua semplicità, ha il suo punto di forza. Un libro che vede come protagonista una giovane donna che, ad un certo punto della propria vita, riscopre il valore autentico della maternità, “accorgendosi” della figlia Greta che ha comunque sempre avuto accanto a sé. Accorgersi…Sì, perché accorgersi è una delle parole chiave del libro: non solo vedere la presenza dell’altro ma coglierne lo stato d’animo, leggerne i pensieri, esserci sempre e comunque, soprattutto nel momento della caduta con la mano tesa per aiutarlo a rialzarsi, anche solo come spalla su cui piangere. Un libro in cui un’ampia galleria di personaggi sfila davanti agli occhi del lettore: una madre che ammette di non essere stata presente nella vita di una figlia che era comunque sempre stata davanti ai suoi occhi, una figlia che, da giovane fragile, diventa grazie al sostegno della madre e non solo, una donna coraggiosa e matura, due nonni, esempio e testimonianza di una fede salda e profonda e di un amore incondizionato, il dinamico e coinvolgente Don Gaspare, il giovane Michael con la purezza del suo sentimento e la fragile Dorotea. Nella storia raccontata, ciascuno di noi (ed è questo il motivo, come spiegato direttamente dall’autore, per cui viene taciuto il nome della protagonista) può rivedere sé stesso in un momento della propria vita, costretto a dover affrontare il buio e a dover reagire per amore di chi ci sta accanto. Quello di Don Alessandro Carioti vuole essere un elogio alla speranza, la speranza capace di concretizzarsi in fede, in certezza, in una direzione precisa che dà senso pieno all’esistenza. /span></p>"