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I giovani dell’Itas B. Chimirri dibattono e danno voce alle tante donne che non hanno il coraggio di esprimere la propria, testimoniando così che anche la musica delle nuove generazioni può veicolare dei messaggi positivi. Aiutare le nuove generazioni a sviluppare un senso critico davanti agli innumerevoli stimoli che la società odierna offre, incontrare i giovani che di musica “vivono” e fanno di una canzone la colonna sonora della propria vita, ritrovandoci spesso le proprie emozioni ed esperienze. E’ questo il motivo che ha spinto l’Associazione Antiviolenza Mondo Rosa, il Centro Calabrese di solidarietà, l’Udi di Catanzaro e l’Associazione Assoformac a promuovere in alcune scuole cittadine un incontro formativo sulla musica trap. L’iniziativa, fin da subito, ha suscitato interesse ed entusiasmo tra i ragazzi delle classi coinvolte che, guidati dai propri insegnanti, si sono precedentemente preparati ascoltando ed analizzando testi di varie canzoni del repertorio italiano.

<p style="text-align: justify;">L’Itas B. Chimirri, sempre sensibile a tematiche quali la violenza di genere, alle quali ha dedicato iniziative di elevato spessore, ha aperto questa volta le proprie porte ad una task force tutta al femminile di fronte alla quale gli studenti hanno avuto modo di esprimere la propria opinione in un vivace e costruttivo dibattito, subito dopo aver ascoltato e commentato insieme frasi di canzoni di alcuni trapper. Particolarmente suggestivo il momento in cui la cantastorie Francesca Prestia ha intonato un suo canto dal titolo Tantu nui simu ‘ e cchiù sulla violenza contro le donne, una canzone frutto di un mix di tradizione e musica moderna, perché cantata insieme al giovane rapper di Reggio Calabria Mad Simon. A fine incontro gli alunni hanno voluto rendere omaggio a tutte le donne, bersaglio ormai troppo spesso di ingiurie e offese, di violenze verbali e fisiche da parte di chi invece dovrebbe amarle. Ed il modo scelto dai ragazzi è stato comporre una canzone, valorizzando le conoscenze e le competenze acquisite nel corso dell’anno scolastico, quando gli studenti hanno studiato la metrica e le figure retoriche che caratterizzano un testo poetico, proprio le stesse impiegate nelle canzoni. Parole semplici ma al tempo stesso significative, accompagnate da una musica rap e cantate in modo corale, come se i ragazzi volessero dar voce alle tante donne che non hanno il coraggio di esprimere la propria, testimoniando così che anche la musica delle nuove generazioni può veicolare dei messaggi positivi.      

 

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